Nota (2022-12-30): In seguito ad una richiesta di protezione dei dati personali, abbiamo censurato alcuni nomi nel testo, che ora non sono più visibili al pubblico. Il resto del testo rimane uguale. Ci scusiamo per il disagio.

Per Spacc Inc., mantenere un ambiente positivo e adatto a chiunque, nei contesti e nei luoghi di nostra competenza, è qualcosa di priorità inalienabile.
Far si che gli ambienti Spacc siano confortevoli significa anche saper riconoscere i momenti in cui eccediamo con la pazienza, o con il debole silenzio, in modo da inquadrare da capo le situazioni, e fare così valutazioni oggettive su quali sono i problemi e cosa bisogna fare per risolverli.

Nel corso delle settimane e dei mesi precedenti, con dolore abbiamo iniziato ad osservare lo svilupparsi di tossicità e inappropriatezza, nelle conversazioni dei membri del server sul Canale Telegram, in forte violazione dell’importantissima regola “rispetta gli altri e sii gentile”, la prima in assoluto nei regolamenti da noi posti in essere.

Per rispettare i nostri fondamentali obiettivi di onestà e trasparenza, è opportuno illustrare, con dovuta analiticità, quali sono stati gli eventi in particolare che ci stanno ora portando a redigere questo comunicato, a loro modo colmi di flame, trolling, e accuse molto gravi, che alcuni potrebbero rivedere come diffamazione. Non riportiamo qui le intere conversazioni, ma linkiamo ad esse sull’anteprima Web pubblica del Canale. Le prove sono state archiviate pubblicamente e in sicurezza grazie ad Internet Archive.

Gli episodi spiacevoli

Casi -> Lampa

Alcuni dissapori hanno iniziato a fiorire, in modo molto leggero, in data 22 ottobre 2022 (2150). Successivamente, in maniera più pesante, in data 6 novembre 2022 (da 2283, a 2325, a 2358), l’utente Lampa ha subito attacchi verbali da parte dell’utente

.

Durante una conversazione princialmente tra i due, iniziata dal primo che ad un certo punto ha iniziato ad inviare innocui meme, il secondo ha iniziato ad insinuare come Lampa non facesse ridere. Fino a qui, certamente da un lato c’è espressione del diritto di opinione da parte dell’utente in giudizio, applicata nel corso di una consapevole conversazione a 2 parti, ma bisogna fare attenzione al fatto che queste maniere rasentano il trolling impertinente, qualcosa di dannoso se perpetrato.

Purtroppo, la situazione è poi anche rapidamente sfociata nel discutibile torpiloquio da parte di

.
All’inizio si è avuto un aggressivo invito – se così si può definire, considerando il tono urlato – a tacere: un tentativo di chiudere la conversazione in maniera assolutamente non diplomatica. Nella stessa direzione, si è poco dopo passati alle bestemmie.
È saggio precisare che anche Lampa ha applicato la blasfemia, di per sé non bandita se utilizzata non come ha fatto , dirigendole direttamente all’interlocutore, ma come ha fatto appunto Lampa: solo in modalità di digressione rispetto alla conversazione principale, dirigendole quindi ad altre situazioni o persone generiche (in quel caso, indirizzando la bestemmia ad utenti ignoti che stavano reagendo con emoji ai messaggi).

Il grosso problema, però, è da rivedersi in un particolare messaggio di

rivolto a Lampa, in cui asserisce che quest’ultimo sarebbe uno stalker. Quello di stalking è sia un grave reato, che una pratica moralmente deprecabile, che può portare la vittima a sviluppare traumi; da ciò, viene da sé, accusare una persona di stalking non è qualcosa che va fatta per scherzo, o senza prove.

Casi -> Octo

I comportamenti molesti non si sono limitati ad essere manifestati nei confronti di una sola persona. Sempre dall’utente

, e prima sempre in data 22 ottobre 2022 (2245), poi anche 24 e 25 novembre 2022 (2415), l’utente (qui sottoscritta redattrice di questa comunicazione) Octo ha subito infatti diversi attacchi di gravità mista.

Potremmo anche qui sorvolare sul lieve trolling avvenuto con l’asserzione di come Octo sarebbe “paragonabile ad uno spambot”, in quanto si tratta nell’effettivo di un’accusa senza peso, per quanto fuori luogo in una comunità che deve essere armoniosa.
Va comunque menzionato, nel documentare la dannosa narrativa di

, di come il messaggio di Octo a cui ha nell’ultimissima occasione risposto sul Canale non sia “autopromozione spam”, bensì l’annuncio di un pubblico servizio ospitato sui nostri server, che permette di collegarsi da terminale SSH per accedere alla navigazione sulle piattaforme Spacc sul Web da un browser terminale, ma con completo supporto agli ultimi standard Web (incluse tutte le API CSS e JS). Il servizio è stato annunciato sul Canale senza spiegazioni per poter costruire un principio di sorpresa, e instillare particolare curiosità nei lettori; il creare un messaggio accattivante ma ambiguo e misterioso era l’unica via.

In ogni caso, va ricordato che l’autopromozione di servizi e materiali anche di utilità non pubblica non è mai stata espressamente vietata, e resta effettivamente permessa se fatta con moderazione; ciò è immediatamente evidente se si considera episodi come la pubblicizzazione del profilo “il parlamento del web” e invito all’interazione per mano di Forlong (1 ottobre 2022), che non hanno subito alcuna ripercussione considerata la loro comunque ridotta invadenza.

Il nucleo della questione si raggiunge affrontando altre due accuse, rispettivamente quella che asserisce come Octo sia diventata una scammer crypto, e “affiliata a gente che va a braccetto con Byoblu”.
Si tratta di accuse senza fondamento, false, ma gravi e dannose per la reputazione, e non solo di Octo: in quanto CEO di Spacc Inc., una cattiva fama indotta su Octo si ripercuote sull’azienda, e potenzialmente su tutti i partner di business e il suo popolo. Quest’ultimo insieme include totalmente i giocatori di SpaccCraft e chi partecipa al Canale Telegram, che potrebbero subire ostilità da parte di soggetti completamente terzi che, anche in loro buonafede, vanno contro chi supporta aziende coinvolte in azioni deplorevoli.

In primis, non possiamo assolutamente accettare di essere accusati di azioni contro la pubblica morale senza uno straccio di prova oggettiva, in quanto chiunque nella stessa situazione sarebbe a rischio.
Non abbiamo mai né commesso né architettato alcuna azione di scam crypto, né mai lo faremo. Non abbiamo mai chiesto di ricevere soldi promettendo qualcosa in particolare in cambio per chi ha donato i fondi; il massimo che abbiamo chiesto sono, per l’appunto, semplici donazioni da chi apprezza il nostro operato e vorrebbe vederlo migliorare ancora di più. Offriamo tutti i nostri servizi gratuitamente e non abbiamo mai obbligato persone a pagare per farne accesso, anche se sarebbe legittimo: figurarsi allora qualcosa come il chiedere soldi in cambio di una merce o servizio, solo per poi non dare le cose promesse dopo la ricezione del pagamento, o chissà quali altri giochetti finanziari intesi con “scam crypto”.
Questo vale sia per Spacc Inc., ma anche come Octo in via privata e distaccata dall’azienda.
L’accusa di essere diventata scammer crypto è arrivata ad Octo dopo il suo invio di un messaggio scherzoso, che canzonava proprio le pratiche truffaldine relative agli investimenti monetari perpetrate dai criminali; in quanto l’unico invito all’azione nel messaggio è stato di entrare nel Canale Telegram SpaccCraft e inviare un messaggio per “ottenere profitti”, ma non c’è alcuna richiesta di deposito di denaro o altri potenziali pericoli per il capitale dietro una banale promessa, è evidente non si tratti di un tranello, ma di qualcosa di assolutamente innocuo.

Il secondo punto ha una dinamica diversa, in quanto l’accusa ad Octo di essere affiliata a persone a loro volta affiliate con la testata giornalistica “ByoBlu” è arrivata in modo totalmente gratuito e non riconducibile ad alcuna nostra azione potenzialmente maleinterpretata.
Non abbiamo personalmente assolutamente nulla contro ByoBlu, ma non possiamo ignorare le sue caratteristiche. In particolare, non possiamo ignorare come il sito sia presente nelle cosidette liste nere di BUTAC e Bufale.net, due fonti che nel tempo hanno iniziato ad essere considerate, da molte persone, come affidabili per valutare la qualità e l’autorevolezza di altre svariate fonti di informazione.
Le tante persone che riconoscono la validità di queste due liste, che si prefissano l’obiettivo di segnalare fonti di informazione ritenute “non affidabili” dai redattori dei listini stessi, potrebbero quindi divenire ostili nei confronti di un’azienda diretta da una persona che è ritenuta (anche se senza basi) avere affiliazioni con persone a loro volta affiliate con una testata presente nelle liste; per questo motivo, si tratta di un’ulteriore potenziale danno di immagine, seppur di gravezza certamente inferiore al primo.

Le conseguenze attuali

In sostanza, questo tipo di comportamenti per mano di qualunque dei nostri utenti mette a serio rischio sia noi, sia quegli utenti che invece agiscono per bene.

Lungi da noi, chiaramente, il fare i processi alle intenzioni, qualcosa che non trova posto in una democrazia; non possiamo conoscere i veri motivi d’azione degli utenti problematici e, in totale onestà, avrebbero un’importanza soltanto relativa. Che gli intenti in questo caso fossero tutti puramente sarcastici e a scopo di burla, o che il loro scopo fosse quello di creare veri dissapori e pericoli tangibilmente probabili nella nostra comunità, c’è poco da fare: da un lato, ciò che è successo è ormai successo; dall’altro, non deve più accadere.

Ad ogni modo, nonostante la tangibile gravità della questione, riconosciamo di aver sbagliato con il nostro eccessivo lassismo, avendo fatto a meno di inviare i dovuti avvisi nei momenti di violazione delle norme di buona convivenza, e avendo quindi lasciato che i problemi crescessero fino a diventare della seria gravezza attuale. Di conseguenza, per questa volta, decidiamo di non prendere immediate misure restrittive nei confronti dell’utente oggi processato.

Questo documento è quindi certamente da prendere come un avviso, ma non per questo sottogamba; venga esso, invece, considerato un esempio che illustra quali sono alcuni dei tanti tipi di comportamenti da evitare categoricamente, da parte di chiunque.

Qualora dovessero verificarsi altri incidenti, di simile natura a ciò che in questo comunicato è preso come oggetto di studio, le punizioni dovranno necessariamente arrivare, decise e incontestabili.

Migliorare per il futuro

Come già accaduto altre volte, infine, pure questo ennesimo spiacevole episodio ci insegna che la legge non può essere qualcosa di fermo: il legislatore deve sempre essere in grado di osservare lungamente al mondo che sta cercando di regolare – ai fini del bene universale – riconoscendo i problemi emergenti, e riadattando la legislazione per prendere questi ultimi in conto nella visione generale.

Abbiamo commesso un errore d’innanzitutto non avendo esplicitato un regolamento di partecipazione per il Canale Telegram, assumendo naturalmente che, essendo lo stesso nato come un’estensione del Forum Spacctorium, il regolamento di quest’ultimo si sarebbe immediatamente trasferito sull’ambiente di discussione del Canale.
In secondo luogo, il nostro aver affidato parte dell’interpretazione legale al flebile e raro buon senso si è rivelato un grosso sbaglio, che ha permesso violazioni delle poco ovvie regole, e quindi inaccettabili abusi.

Ci impegneremo, nelle settimane seguenti, in un’operazione di riscrittura totale delle 2 pagine di regolamento.
Componendo della documentazione nuova, dettagliata nei particolari più minuti, saremo in grado di tappare i buchi ad oggi scoperti e, ci auguriamo, far si che non ne escano fuori altri in futuro.